La forza della parola, la forma del libro
Tutti gli incontri si tengono in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (via Romagnosi 3 - Milano) alle ore 18.
12 febbraio
A culture of writing when there is no freedom
Con Parvaiz Bukhari e Mirza Waheed
Modera Francesca Recchia
ll giornalista Parvaiz Bukhari e lo scrittore Mirza Waheed in conversazione con Francesca Recchia discutono di presente e futuro del libro in Kashmir.
Gli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale dell’uso dei social media da parte dei giovani Kashmiri a testimonianza del bisogno di comunicare un’immagine differente e più radicata della storia politica della regione.
Riflettendo su questa situazione, la conversazione prende in esame il ruolo della scrittura, la cultura della lettura e la scelta delle possibilità di pubblicazione in un contesto in cui il conflitto si articola in termini religiosi, linguistici e coloniali.
Parvaiz Bukhari è nato a Srinagar, dove ha svolto gli studi, diventando giornalista indipendente nel 2004. Da oltre 18 anni lavora per la stampa e la televisione, scrivendo di politica indiana, affari e conflitti internazionali, comprese le vicende sulle campagne militari americane in Afghanistan e Iraq, post 9/11. Ha contribuito con pubblicazioni internazionali a testate come Jane’s Defence Weekly, Nation, Asia Times, Al-Jazeera, Mail Today, Tehelka and il Times indiano. Attualmente scrive per L’AFP riguardo la situazione del Kashmir, regione sotto amministrazione Indiana.
Mirza Waheed è nato e cresciuto a Kashmir. Il suo romanzo di debutto “The Collaborator” è stato un bestseller internazionale e fu insignito del Guardian First Book Award e del Shakti Bhat Prize.
Fu anche il libro dell’anno per il The Telegraph, il New Statesman, il Financial Times, il Business Standard. Il suo secondo romanzo “The Book of Gold Leaves” fu recentemente pubblicato con grande accoglienza della critica ed è stato inserito nel Folio Prize long list.
Francesca Recchia è una ricercatrice e scrittrice indipendente che vive a Kabul, Afghanistan. In passato ha scritto e insegnato in Kashmir, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Palestina. Si occupa della dimensione geopolitica dei processi culturali e negli ultimi anni si è concentrata sulle pratiche creative nei paesi in conflitto. Francesca è autrice di due libri The Little Book of Kabul (con Lorenzo Tugnoli), Picnic in a Minefield e Devices for Political Action (con un photo-essay di Leo Novel).
26 febbraio
Uscire dal libro: i libri d’arte tra fiction e narrazione
Con Invernomuto, Luca Trevisani e Giovanna Silva
Modera Paola Nicolin
Esplorare le possibilità del libro come medium artistico significa confrontarsi con l’idea stessa di futuro del libro in ragione della ricchezza di visioni del mondo che gli artisti hanno saputo iniettare nella forma del libro, progettato come un’opera d’arte in sé.
Un capitolo particolarmente significativo di questa storia tanto affascinante quanto ricca è quello legato alla relazione tra pratica artistica, dimensione del viaggio e produzione editoriale. Se l’esperienza del viaggio ha storicamente influenzato l’immaginario dell’artista, proprio i diari di viaggio sono stati un genere letterario e artistico fertile di sperimentazioni e soluzioni composite, segnate dalla soggettività dello sguardo e dalla volontà di serbare la memoria dell’esperienza della visione. Ma qual è oggi il ruolo del viaggio nella costruzione dell’immaginario artistico e come il libro d’artista diventa parte integrante di questo lavoro? In che senso è possibile parlare – e pubblicare – libri d’artista che restituiscano con temperature contemporanee l’esperienza del viaggio come intreccio unico di saperi e di luoghi tra fiction e narrazione?
L’incontro intende sviluppare la riflessione sul futuro del libro ascoltando la storia di una precisa esperienza editoriale italiana - Humboldtbooks, che ha concepito i suoi prodotti editoriali a partire da questi interrogativi, e di artisti come Luca Trevisani ( in collegamento skype) e il duo Invernomuto, che hanno partecipato alla costruzione di questa storia.
Paola Nicolin (1976) Storica dell’arte contemporanea affianca all’attività di ricerca una pratica critica e curatoriale. Dal 2007 è dottore di ricerca in Teoria e Storia delle Arti visive e insegna all’Università Bocconi di Milano occupandosi di storia e teoria dei sistemi espositivi, di scultura contemporanea e di produzione artistica. Autrice di SHE. La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci (Johan&Levi, 2014), Castelli di Carte. La XIV Triennale, Milano 1968 (Quodlibet, 2011), Being Cattelan (Abitare-RCS, 2011), Palais de Tokyo. Sito di creazione contemporanea (Postmedia, 2006), ha curato la monografia dedicata al lavoro di Alberto Garutti (Didascalia, Walther König, Mousse Publishing, 2013) e, di recente, la mostra personale di Markus Schinwald alla Triennale di Milano, dove lavora come curatrice di un progetto dedicato agli archivi dell’istituzione (Triennale Live – Un palcoscenico per l’archivio). Dal 2006 al 2011 è stata Art editor della rivista Abitare e ha negli anni scritto per numerose riviste e quotidiani, come Artforum con la quale regolarmente dal 2009. Nel 2015 lavora come co-curatrice del programma di conversazioni per la fiera Miart e della personale di Susan Philipsz per il museo di Villa Croce di Genova.
Giovanna Silva vive e lavora a Milano. Come fotografa ha esposto alla Biennale del 2006 con il suo lavoro sulla città di Bogotà, Colombia. La sua prima pubblicazione è Desertions, (a+m bookstore) cronaca del suo viaggio americano con il designer Enzo Mari. Dal 2005 al 2007 ha collaborato con la rivista «Domus» mentre dal settembre 2007 al settembre 2011 è stata photoeditor della rivista «Abitare». Ha fotografato Renzo Piano e Zaha Hadid per i numeri speciali di «Abitare» Being Renzo Piano e Being Zaha Hadid. Nell’ottobre 2011 ha pubblicato Orantes, Quodlibet; nel luglio 2012 Narratives/Relazioni: Baghdad, Green Zone, Red Zone, Babylon, Mousse Publishing e nell’ottobre 2013 Narratives/Relazioni: Libya: Inch by Inch, House by House, Alley by Alley, Mousse Publishing. Ha partecipato alla 14.Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il progetto Nightswimming, Discotheques in Italy from the 1960s until now.
Luca Trevisani è uno dei giovani artisti italiani che più si è fatto notare a livello internazionale. Oltre a premi e mostre in importanti centri d’arte e musei, tra cui Maxxi, Roma (2012), Macro Roma (2010), ha pubblicato i libri The effort took its tools (Argobooks 2008), Luca Trevisani (Silvana editoriale 2009) e The art of Folding for young and old ( Cura 2012), e Water Ikebana (Humboldt Books 2014). Glaucocamaleo, presentato alla Festa del Cinema di Roma del 2013, è il suo primo lungometraggio. La sua ricerca spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative, quelle grafiche, il design, il cinema di ricerca o l’architettura. Nelle sue installazioni le caratteristiche storiche della scultura sono interrogate se non addirittura sovvertite. Caratteristica delle sue opere è l’instabilità, una condizione evolutiva magnetica e mutante che espande e contrae senza sosta i confini fra ogni singolo elemento dell’opera e l’ambiente, che diventa ora irradiato, ora protagonista indiscusso . Dal 2010 gestisce la piattaforma editoriale latecomerforerunner.blogspot.com
Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983; Simone Trabucchi, 1982) nasce nel 2003. L’immagine in movimento e il suono sono i mezzi di ricerca privilegiati del duo; scultura, editoria e pratiche dal vivo sono altre delle sue varianti. Tra le mostre personali: "Simone" (Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara, 2011), "I-Ration" (ar/ge kunst, Bolzano, 2014), Marsèlleria (Milano, 2014) e ArtSpeak (Vancouver, 2015). Tra le partecipazioni in mostre collettive e festival: Netmage 09 (Bologna, 2009), Terre Vulnerabili (Hangar Bicocca, Milano, 2011); Milano Film Festival (2013); Così Accade (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2014); Black Star Film Festival (Philadelphia, 2014) e "Glitch. Interferenze tra arte e cinema in Italia" (PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 2014). Nel 2013 sono stati finalisti del Premio Furla (Bologna) e hanno vinto il premio MERU ART*SCIENCE. Nel 2014 partecipano a Berlinale Talents (Berlino), alla mostra Anabasis Articulata ( Triennale di Milano, 2014) e presentano "Negus — Far Eye" per la media facade di Museion (Bolzano). Invernomuto vive e lavora tra Vernasca (PC) e Milano.
12 marzo
Leggere per forza: I Libri su cui studiare
Con Gino Roncaglia e Luigi Proserpio
Modera Paola Dubini
I cambiamenti portati dalla tecnologia hanno ampiamente influenzato il mondo della scuola e dell’università. Da un lato, l’arricchimento della dotazione delle aule e la crescente diffusione di smartphone e tablet presso gli studenti facilita e stimola cambiamenti nella didattica in aula. La possibilità di arricchire i libri con materiali multimediali in formato digitale permette di configurare percorsi di ricerca individuali e collettivi in forme molto diverse rispetto al passato. La pressione a verifiche di apprendimento il più possibile oggettive, standardizzate e replicabili spinge la crescita esponenziale degli strumenti digitali di verifica di apprendimento. Dall’altro lato pero’, l’osservazione del comportamento dei ragazzi quando studiano e quando si preparano per gli esami mostra che senz’altro i liceali e ancora di più gli universitari studiano in modi molto più simili ai loro genitori rispetto ai loro fratelli minori. Perché?
Paola Dubini è Professore Associato di Economia Aziendale e direttore del corso di laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la Comunicazione (CLEACC). Dal 2009 al 2013 è stata Direttore di ASK (Art, Science e Knowledge), centro di ricerca su temi legati alla cultura e all’economia. Da diversi anni si interessa dell’economia della filiera editoriale. Fra le sue pubblicazioni: “Voltare Pagina” (Pearson 2013), “Le fortune commerciali degli autori italiani” (Effigie, 2009) "La gestione di un best seller: un ossimoro?", in Gunelius S., Harry Potter: storia di un business da favola (Egea, 2008).
Gino Roncaglia è dottore di ricerca in filosofia e ricercatore presso l’Università della Tuscia, dove insegna informatica applicata alle discipline umanistiche. Nel campo di storia della logica, ha pubblicato studi e ricerche dedicati alla logica modale fra il medioevo e Leibniz. In campo informatico, è autore di saggi e articoli legati all’uso argomentativo della scrittura ipertestuale, curando anche manuali su Internet, pubblicati dalla Laterza (Internet 2000 e Frontiere di rete: Internet 2001, che c’è di nuovo). E’ socio fondatore e attuale vicepresidente dell’associazione culturale Liber Liber, promotrice del progetto Manuzio, biblioteca telematica di letteratura e saggistica. Nell’ultimo periodo lavora sul tema degli e-book: a questo tema, oltre a diversi articoli apparsi sul supplemento culturale domenicale del Sole 24 ore, è dedicata una raccolta di saggi. Infine, collabora in qualità di autore testi alla trasmissione MediaMente di RAI Educational.
Luigi Proserpio è professore associato di management e, delegato rettorale per l’innovazione dell’apprendimento e della didattica all'università Bocconi. Fra le sue pubblicazioni: “Comportamenti digitali. Essere giovani ed essere vecchi ai tempi di internet” (Egea, 2011), “Quando l’intelligenza è nelle reti: impatto organizzativo degli intelligent network" (Egea, 2005), “Il processo di sviluppo di un business game per l’apprendimento: una prospettiva multiview” (Franco Angeli, 2005).
26 marzo
La storia la racconteranno ancora i libri di storia?
Con Carlo Greppi e Paolo Rumiz
Modera David Bidussa
La storia l'hanno raccontata gli storici attraverso i libri di storia. Ma da tempo sono molte le fonti che raccontano la storia (le lettere, i film, le canzoni, le fotografie, i diari, la memoria, ...). In breve non più solo le fonti tradizionali o considerate canoniche. E allo stesso tempo, da tempo, non sono gli storici a raccontare la storia, ma altre professionalità, magari anche con competenza, ma il cui profilo non è quello dello storico di professione.
A lungo tuttavia è stato ancora la forma libro a rappresentare il veicolo attraverso il quale far convergere quelle fonti in un luogo e a radunarle. Il nostro futuro sarà ancora questo?
La storia la racconteranno ancora i libri? E la racconteranno ancora gli storici di professione?
Paolo Rumiz è giornalista de “la Repubblica” e “Il Piccolo” di Trieste. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2012; "Audiolibri - Emons Feltrinelli", 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014).
Carlo Greppi è membro del Comitato scientifico dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto). Collabora con Rai Storia ed è stato docente presso la Scuola Holden (Storytelling & Performing Arts) di Alessandro Baricco.
Ha pubblicato: La nostra Shoah. Italiani, sterminio, memoria (Feltrinelli Zoom 2015) e L'ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager (Donzelli 2012), per il quale ha ricevuto il premio “Ettore Gallo” per opere edite. Da anni organizza viaggi della memoria ed è socio fondatore dell'associazione Deina (www.deina.it), per la quale si occupa di ideare percorsi formativi nelle storie e nelle memorie del Novecento.
David Bidussa, storico sociale delle idee, è il direttore della Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Collabora a “Il domenicale – il Sole 24 ore”. Ha pubblicato: La France de Vichy (Feltrinelli, 1997); I have a dream (BUR, 2006); Siamo italiani (Chiarelettere, 2007) Dopo l’ultimo testimone (Einaudi, 2009); Leo Valiani tra politica e storia (Feltrinelli, 2009). Per Feltrinelli ha curato Il volontariato (con Gloria Pescarolo, Costanzo Ranci e Massimo Campedelli; 1994), per i “Classici” ha curato Fratelli d’Italia (2010) di Goffredo Mameli e ha scritto la postfazione a Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne (2014). Ha collaborato al volume Sinistra senza sinistra (Feltrinelli, 2008) con la voce ‟Uso pubblico della storia”.